• ACT (Acceptance Commitment Therapy)
Centro studi cognitivi Firenze
l’Acceptance Commtiment Therapy (Act), è una forma di psicoterapia di recente diffusione sviluppata da Hayes e collaboratori negli anni ’90 con solide basi scientifiche (Hayes, 2004) . Tale modello fa parte delle psicoterapie cognitivo-comportamentali mindfulness-based, più note come approcci “di terza onda” o “terza generazione”
La cornice teorica dell’Acceptance Commitment Therapy
La base teorica su cui poggia è la Relational Frame Theory, un programma di ricerca sulle modalità di funzionamento della mente umana (Hayes, Barnes-Holmes e Roche, 2001). L’aspetto centrale nella Relational Frame Theory è che, per analizzare qualsiasi comportamento umano, è necessario considerare il contesto relazionale all’interno del quale il comportamento si attua. Queste relazioni, o frame, costituiscono il nucleo centrale del linguaggio, permettendoci di apprendere senza il bisogno dell’esperienza diretta. Nell’Acceptance and Commitment Therapy acquisisce un ruolo fondamentale la differenza tra il concetto di dolore e quello di sofferenza psicologica. Ciò che produce la sofferenza, e quindi il problema clinico, non è il contenuto cognitivo in sé ma tutte le azioni che mettiamo in atto per evitare quella determinata emozione. Ecco quindi come in questo modello venga sottolineato il ruolo della sofferenza come naturale compagna della vita di ogni persona e come la psicopatologia nasca dall’identificazione con quel dolore e dal conseguente tentativo di sbarazzarsene (Harris, 2010).
Razionale dell’Acceptance Commitment Therapy
Cosa si fa durante una sessione di terapia ACT
Prima di descrivere concretamente quali siano i punti centrali dell’act penso possa essere utile descrivere questo modello con una semplice metafora, che viene spesso usata in terapia, per sottolinearne alcuni aspetti distintivi.
“Vorrei che immaginassi che questo libro rappresenti tutti i tuoi pensieri, sentimenti e ricordi difficili con cui hai lottato per tanto tempo. E mi piacerebbe che tu lo afferrassi forte in modo che io non possa togliertelo. Adesso mi piacerebbe che lo mettessi davanti in modo da non riuscire più a vedermi e che lo avvicinassi così tanto al viso da toccarti quasi il naso. Adesso com’è cercare di avere una conversazione con me, mentre sei completamente dentro nei tuoi pensieri e sentimenti?” (“Fare Act, pag.32)
I punti centrali dell’ACT possono essere descritti utilizzando le lettere che ne formano l’acronimo
- A come accettazione dei propri pensieri ed emozioni. Questo avviene attraverso esercizi di mindfulness e di distanziamento rispetto ai propri pensieri; è importante infatti ricordare come nell’Act, insieme a tutti i modelli di terza ondata, il focus è sul rapporto che la persona ha i con propri contenuti mentali e non sulla modifica di essi, come nella terapia cognitivo comportamentale standard.
- C come Commitment, impegno, verso i valori di quella persona. Nella lotta che il paziente porta avanti per non provare quella determinata emozione il rischio, come spesso accade, è che la propria vita venga centrata su evitare quella sofferenza psicologica invece di esplorare e impegnarsi nel raggiungimento di quei valori funzionali a creare una vita ricca e significativa
- T come “traduci i tuoi valori in azioni efficaci”. Una volta che la persona riesce a sganciarsi da quella lotta con quelle emozioni e quando ha iniziato quella fase di esplorazione verso valori per sé significativi tradurre questo in azioni, comportamenti, funzionali a quello scopo.
Come si svolge l’Acceptance Commitment Therapy
Il setting è generalmente individuale con una frequenza settimanale con il coinvolgimento del paziente in tutta una serie di esercizi che vengono fatti da prima in seduta e poi fuori dal contesto terapeutico . Questa fase è molto importante poiché essendo una terapia esperenziale l’esito di questi esercizi è un parametro molto importante dell’andamento del percorso terapeutico e quindi viene continuamente monitorato in studio insieme al paziente.
Bibliografia
- Harris R. (2011). Fare ACT. Franco Angeli: Milano
- Harris R. (2010). La trappola della felicità. Ericsson
- Calzolari L., Fioravanti G.“Acceptance and Commitment Therapy e Terapia Cognitivo Comportamentale a confronto: una revisione della letteratura” in “Psicoterapia Cognitivo e Comportamentale”, vol. 22, n. 1, 2016. Edizioni Erickson Trento